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Nasce la sezione del blog dedicata ai libri e alla lettura...

Non mi resta altro che augurarvi BUONA LETTURA!









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La fattoria degli animali




La fattoria degli animali è una parodia della riuscita iniziale, del graduale tradimento e del definitivo fallimento  della rivoluzione sovietica. Nella favola di Orwell gli animali di una fattoria vivono in una miserabile e amara esistenza di sfruttamento, maltrattamento e umiliazione sotto il dominio di un padrone  avido e crudele. Finalmente un giorno, gli animali, sotto la guida dei maiali, si ribellano e combattono affinché la fattoria  si trasformi in una società giusta senza sfruttati né sfruttatori. In un’epica lotta cacciano il padrone (il sig. Jones ) e per un certo periodo riescono a condurre da sè la fattoria, rispettando gli antichi ideali. Ma ben presto emerge tra loro una nuova classe di burocrati sfruttatori, formata dai maiali, (gli stessi che avevano incitato il “popolo” a ribellarsi dall’oppressore) che con la loro astuzia, il loro egoismo e la loro cupidigia  si impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più ingenui  e semplici.
Tra questi i più potenti sono Napoleon e Palla di Neve, i quali aspirano a concentrare tutto il potere nelle loro mani. Napoleon si circonda di un gruppo di cani che come sue milizie, scacciano Palla di Neve, e uccidono chi non è d’accordo  con lui. Il dittatore con furbizia  fa poi ricadere tutte le colpe sull’esiliato Palla di Neve e si attribuisce invece tutti i meriti (come ad es. il progetto della costruzione  del mulino, che poi fallisce miseramente, e anche in questo caso il crollo dell’edificio viene fatto passare come un atto terrorista di Palla di Neve). Inoltre tradisce anche i suoi sostenitori come Gondrano, il cavallo, che conduce al macello quando non e’ più utile ai suoi progetti. Gli ideali di uguaglianza e fraternità proclamati al tempo della rivoluzione sono traditi da un unico comandamento che si sostituisce agli altri sette: “TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI, MA ALCUNI SONO PIU’ UGUALI DEGLI ALTRI”. La frase che conclude il racconto (…le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.) è un modo ironico di Orwell per sottolineare l’utopia del comunismo, in  quanto nessun uomo riuscirà mai a debellare il desiderio di potere.

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Il Ritratto di Dorian Gray

Il romanzo è ambientato nella Londra del XIX secolo. Parla di un giovane ragazzo, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano. Egli inizia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, pittore suo amico, gli regala un ritratto che lo riproduce nel colmo della gioventù. È preso allora da un possente desiderio che egli formula come un voto: di rimanere per sempre giovane, mentre il dipinto avrebbe registrato su di esso la decadenza riservata al corpo di Dorian. Il suo voto viene esaudito sennonché il ritratto assumerà non tanto le veci del corpo ma lo specchio dell'anima del giovane.
Lord Henry avrà un ruolo decisivo nella vita di Dorian, che conosce proprio presso Hallward: infatti, con i suoi discorsi estremamente articolati, cattura l’attenzione del ragazzo, rendendolo, a poco a poco, quasi l’incarnazione del suo modo di pensare. Infatti Dorian, dopo un lungo discorso con Lord Wotton, comincia a guardare alla giovinezza come a qualcosa di veramente importante, tanto da provare invidia verso il suo stesso ritratto, eternamente bello e giovane. Ciò lo porterà a stipulare una sorta di "patto col demonio", grazie al quale rimarrà eternamente giovane e bello, mentre il quadro mostrerà i segni della decadenza fisica e della corruzione morale del personaggio.
Dopo una tormentata storia d’amore con un’attrice di teatro di nome Sybilla Vane, terminata col suicidio della ragazza, Dorian, vedendo che la sua figura nel quadro invecchia ed assume spaventose smorfie tutte le volte che egli commette un atto feroce e ingiusto, come se fosse la rappresentazione della sua coscienza, nasconde il quadro in soffitta e si dà ad una vita all'insegna del piacere, sicuro che il quadro patirà le miserie della sorte al posto suo. Non rivelerà a nessuno dell'esistenza del quadro, fuorché a Hallward, che poi ucciderà in preda alla follia fomentata dalle critiche del pittore, che ritiene causa dei suoi mali in quanto creatore dell'opera. Ogni tanto, però, si reca segretamente nella soffitta per controllare e schernire il suo ritratto che invecchia giorno dopo giorno, ma che gli crea anche tanti rimorsi e timori. Finché, stanco del peso che il ritratto gli fa sentire, nella speranza di liberarsi dalla vita malvagia che stava conducendo, lacera il quadro con lo stesso coltello con cui aveva ucciso Hallward.
I suoi servi troveranno Dorian Gray morto, irriconoscibile e precocemente avvizzito, ai piedi del ritratto incontaminato, con un coltello conficcato nel cuore.

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Questa sono io





La trama
"Benvenuti nello studio televisivo dentro la mia testa.
Qua il buio è assoluto e si estende in ogni direzione."

Laura Prete – ex reginetta di bellezza, ex soubrette, ex inquilina della più famosa Villa della televisione, attuale fidanzata d’Italia e direttrice di una scuola per lo spettacolo – ha appena sparato in testa, in diretta televisiva, al più rispettato showman della nazione. 
Il pubblico, incollato al teleschermo, si sta chiedendo: perché?
E Laura, in questo romanzo, ci consegna le sue risposte.
Peccato, però, che il lettore conoscerà tre Laure e che ognuna, a turno, gli consegnerà la sua verità.

A chi sceglierete di credere: alla bambina in rosso, alla ragazza in visone o alla donna in ombra?   




L'autore
Federico Guerri, classe 1976, maremmano trapiantato a Pisa, è drammaturgo, insegnante di teatro e scrittura creativa, improvvisatore, regista, padre di famiglia e Sindaco di Mondo di Nerd (non necessariamente in quest’ordine).
E’ autore di un numero spaventoso di opere prime, sia per progetti di teatro ragazzi che per compagnie professioniste.
Ha già pubblicato Anche Shakespeare ha avuto i brufoli (ETS, 2009).
“Questa sono io” è il suo primo romanzo. 

E sarà presto una piéce teatrale, peraltro. 


Quanto dura un attimo? 

L'attimo tra l'aria che gela i polmoni di un neonato e l'urlo che abbraccia il mondo. 
L'attimo tra il sorriso senza denti - “Guarda, mamma, sto pedalando” - e il ginocchio sbucciato.
L'attimo tra l'ago e il palloncino che scoppia. 
L'attimo tra due sguardi che s'incrociano e gli occhi che fissano il pavimento.
L'attimo tra l'Oceano sterminato e il profilo della costa. 
L'attimo in più di un abbraccio tra amici che trasforma “Ci vediamo domani” in “Vuoi salire da me?”
L'attimo tra “Forse è meglio se si siede” e l'ombra sospetta su un'ecografia. 

L'attimo tra il momento in cui premi il grilletto e quello in cui il mondo cambia.

Mi chiamo Laura Prete e vi sto parlando da quell'attimo.
Mi avete conosciuto come ballerina, partecipante a reality show, soubrette e presentatrice, attrice di fiction, proprietaria di una scuola per aspiranti showgirls, ospite speciale di una puntata di Fermo Immagine dedicata alla mia vita. 

Questa sono io.


Edizioni: IL FOGLIO LETTERARIO (www.ilfoglioletterario.it)
Pagine: 224 (più o meno)
Costo: 14 Euro
Data di uscita: 5 Novembre