martedì 15 novembre 2011

Ne vale la pena, no?!


Non è forse tornato il tempo di tornare a parlare di "segretario di partito"? Non sarebbe più semplice se quelli che stanno seduti là, fossimo noi a sceglierli o ancora meglio a esserci noi là? Sarà pure utopia oppure follia ("difficile saperlo"), ma io vorrei abitare in un paese in cui a credere o pensare di fare il politico non siano solo i figli di papà, ma anche noi; perché diciamoci la verità, se pensassimo di volerlo fare e così "per vedere l'effetto che fa" lo dicessimo ai nostri amici, tra una birrozza e un'altra, tra un discorso e un altro, quale sarebbe la loro reazione? sicuramente delle grasse risate, poi la solita diffidenza verso chi ha grandi progetti - "Ma dai! Ma che dici?! è arrivato il politico!" - insomma certamente non incoraggiante.





Eppure penso che dovremmo fregarcene, andare avanti e perseguire i nostri scopi, è arrivato il tempo di svegliarci, credo, il tempo in cui è necessario parlare di noi, parlare e discutere le nostre idee! 
Cosa vogliamo farne del nostro futuro?
Quali sono le nostre idee per ricominciare?

Si, è vero, da tempo ormai si fa un gran parlare di "indignati" e tanto altro, ma non è arrivato il tempo di parlare di "impegnati"? Adesso! Ora! Impegniamoci affinché capiscano cosa vogliamo FARE! Impegnarsi significa rimboccarsi le maniche e farsi un mazzo così <(                               )>!
Facciamolo, ne vale la pena, no?!

giovedì 6 ottobre 2011

...e se succedesse a noi?!

Stavo per scrivere un post sulla faccenda accaduta a Barletta, persone a cui va tutto il mio cordoglio non solo per la perdita di una bambina di quattordici anni ma anche perché sono stati in questi anni letteralmente abbandonati dallo Stato.

Poi ho visto un servizio sulla Grecia e su quello che sta accadendo a quella gente, che seppur avendo sudato una vita adesso si vedono portato via tutto, via la casa, via il lavoro, via la salute. Non mi va neanche di scrivere molto su questa faccenda; ti demoralizza vedere quella gente piangere e gridare per i loro diritti e le loro case che viene picchiata dalla polizia, lotte tra eguali; la domanda che ho per adesso in testa è che se questo accadesse anche a noi? Noi italiani avremmo la forza di affrontare tutto questo? Avere la grinta di andare dai signori forti e dire loro di andarsene a casa? Avremmo la forza di sopportare tutto questo?


mercoledì 5 ottobre 2011

oves curcullones fiunt

Questo è uno degli effetti che potrebbe creare qualora il ddl intercettazioni diventasse legge dello stato, in effetti stiamo parlando "soltanto" di wikipedia che pur facendo errori, poiché gli scritti che compaiono su wikipedia, è bene ricordarlo wikipedia non ha una redazioni, i redattori di wikipedia siamo noi tutti  che in questi anni abbiamo ricercato, scritto, criticato o copiato da wikipedia. Rendiamoci conto che questo è solamente un effetto delle disposizioni messe in atto dall'arroganza, dall'avidità, dalla libidine del potente di turno, in questo caso stiamo parlando di Berlusconi (lo stronzo NdR). Indignarsi per la chiusura di wikipedia sarebbe sciocco e pressoché inutile; indignarsi per tutto quello che stanno facendo - stanno mangiandosi il nostro futuro e tutte le nostre idee - mi pare opportuno ed efficace. Non riesco a capire cosa porti alla mia generazione tutto questo menefreghismo, in altri paesi - non dall'altra parte del mondo, ma pensandoci sempre un altro universo - ragazzi della nostra età pensano di diventare ambasciatori dell'ONU oppure essere i futuri presidenti del proprio paese; forse in sessanta e più anni di repubblica italiana, questi politici ci hanno levato tutto pure la capacità di pensiero, pecore eravamo e vermi siamo diventati. Non ho altre idee in merito, quando il movimento degli Indignados che si espande in tutto il mondo e qui in Italia invece non riesce a trovare campo fertile, mi viene voglia di indignarmi "ma poi andrebbe a finire che mi indignerei per qualsiasi cosa" - è un circolo vizioso l'indignazione! - penso sia questo il ragionamento che si fa qualcuno, se ragionamento vogliamo chiamarlo. Allora l'esercizio che invito a fare, riferendomi a tutti coloro che la pensano in questo modo, è di ricercare la parola "indignazione" capirne il significato e cercare di farlo proprio, forse sarà più semplice capire così che non leggendo di politica o di decreti legge.
Spero che a qualcosa serva, ne ho i miei dubbi!

clicca sul link per capirne di più Comunicato del 4 ottobre 2011 di Wikipedia


lunedì 8 agosto 2011

verba sancta....


Non è colpa dei cittadini se hanno votato Berlusconi, non tutta loro. È colpa di quelli che, potendo, non lo hanno fermato. Non era candidabile, non eleggibile, oppure doveva rinunciare alle sue proprietà. Punto. E quelli che gliel'hanno permesso, mettendo tutti noi in questa situazione di merda, devono rispondere delle loro azioni, dare spiegazioni esaurienti, chiedere scusa e sparire (Sabina Guzzanti)


giovedì 4 agosto 2011

Io Sono Laico

Su wikipedia leggo:



La maggiore o minore laicità di uno Stato può essere pertanto valutata sulla base del rispetto dei seguenti criteri:
  • la legittimità di uno Stato laico non è subalterna rispetto ad altri poteri quali istituzioni religiose o partiti politici confessionali ideologici; ad esempio, come afferma la Costituzione della Repubblica italiana, "lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani".
  • uno Stato laico rifugge da qualsiasi mitologia ufficiale, ideologia o religione di Stato;
  • uno Stato laico è imparziale rispetto alle differenti religioni e ideologie presenti al suo interno, e garantisce l’eguaglianza giuridica di tutti i cittadini, senza discriminarli sulla base delle loro convinzioni e fedi;
  • uno Stato laico riconosce e tutela i diritti di libertà di tutti i suoi cittadini: libertà di pensiero, di parola, di riunione, di associazione, di culto, ecc. compatibilmente con le proprie leggi e ordinamenti;
  • le leggi di uno Stato laico non devono essere ispirate a dogmi o altre pretese ideologiche di alcune correnti di pensiero, ma devono essere mosse dal fine di mantenere la giustizia, la sicurezza e la coesione sociale dei suoi cittadini.
 analizziamoli punto per punto e vediamo il nostro termometro della laicità cosa segna per l'Italia, ok? partiamo:




  • la legittimità di uno Stato laico non è subalterna rispetto ad altri poteri quali istituzioni religiose o partiti politici confessionali ideologici; ad esempio, come afferma la Costituzione della Repubblica italiana, "lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani".
Bene riguardo questo punto è facile rispondere, l'articolo di wikipedia cita la costituzione italiana (bella, vero?!) ma verrà veramente applicata? Baserà riportare alla mente la primavera del 2005 e tutto il tam-tam mediatico filo-cattolico che fu fatto sul referendum che si sarebbe tenuto da lì a poco?? La Chiesa proclamò l'astensionismo e cosa vinse?? L'astensionismo! 
L'Italia è un paese laico?




  • uno Stato laico rifugge da qualsiasi mitologia ufficiale, ideologia o religione di Stato;
  • uno Stato laico riconosce e tutela i diritti di libertà di tutti i suoi cittadini: libertà di pensiero, di parola, di riunione, di associazione, di culto, ecc. compatibilmente con le proprie leggi e ordinamenti;
Vogliamo parlare della storia dei crocifissi delle aule delle scuole PUBBLICHE? Caso approdato alla corte di Strasburgo in cui grazie a 15 voti favorevoli e 2 contrari l'Italia è stata scagionata dall'accusa di violazione dei diritti umani, in definitiva viene concessa l'autorizzazione ufficiale (da sempre ve ne era una ufficiosa) e i crocifisso rimane là dove "deve" stare in bella mostra alla faccia degli "invasatei". 
Per non ricordare la mitologia padana e il dio Po, ragazzi ma stiamo scherzando?!!
L'Italia è un paese laico?


  • uno Stato laico è imparziale rispetto alle differenti religioni e ideologie presenti al suo interno, e garantisce l’eguaglianza giuridica di tutti i cittadini, senza discriminarli sulla base delle loro convinzioni e fedi;
Torniamo alla gloriosa padania, non so se vi ricordate la storia di quella comunità mussulmana a cui era proibito parlare la propria lingua e professare la propria religione nel centro storico di una cittadina padana, ditemi voi se questa non è discriminazione!
L'Italia è un paese laico?




  • le leggi di uno Stato laico non devono essere ispirate a dogmi o altre pretese ideologiche di alcune correnti di pensiero, ma devono essere mosse dal fine di mantenere la giustizia, la sicurezza e la coesione sociale dei suoi cittadini.


Il consiglio comunale di Bergamo ha approvato una legge comunale che proibisce l'apertura e l'esistenza di negozi etnici nel centro della città, distinguendo in fokloristici (quelli padani di polenta e gorgonzola) ed etnici (quelli di kebab).
L'Italia è un paese laico?


In conclusione secondo voi il termometro della laicità cosa segna per l'Italia?? Secondo me sotto sotto sotto 0 senza alcuna possibilità di recuperò...




Sitografia:




Chronica di una giornata in parlamento

Già da lunedì pomeriggio si mormorava che B. si sarebbe recato a palazzo Montecitorio per riferire alla camera la situazione economica del paese e gli estremi sforzi che il governo stava facendo per rimettere a posto le cose(?!). Si fociferava che il discorso sarebbe stato fatto nella mattinata, con le borse a pieno regime, poi il nano deve averci ripensato, allora si è pensato bene di rimandarlo nel primo pomeriggio...ma era ancora troppo presto, allora dai adesso la decisione definitiva alle 17 la camera dei deputati è convocata per stare ad ascoltare le panzanate del nano. Ma niente da fare alla fine B. rimanda ancora, quasi quasi tutti speravano che il discorso non lo facesse più (così da anticipare le vancanzuole per sti lavoratori instancabili ndr). 17:30 tutto pronto, lui arriva all'ultimo momento: entra in aula, saluta (con la manina alzata da ducetto), il presidente della camera dichiara aperta la seduta, tutti zitti sta per parlare "er nano"!

e B. comincia a dire che tutto va bene e "ghe pensa lu!", sintetizzandolo con una metafora e come dire nel 2011 che il Titanic è inaffondabile; nuovo arruolamento tra le fila dei "comunistacci" Marchionne che bacchetta il Cavoliere perchè non gli da gli incentivi richiesti (ndr); Bersani dove seiiiiii??? AAA cercasi leader del partito democratico, sparito ieri poco prima che cominciassero le replica al discorso di B.; Di Pietro show il Tonino nazionale gliele ha cantate, ma a lui chi le canta?; Angelino tornatene a casa e sicuramente, come si dice dalle nostre parti, "c'accucchi cchiù bella fjura!"; Casini, Rutelli, Bocchino perduti anche loro nell'oblio del bipolarismo all'italiana.
 questa più o meno la chronica di quelle due ore davanti la tv ad aspettare sto discorso che alla fine è stato soltanto aria fritta, sempre la solita tiritera.
Adesso beccatevi questo video, insomma l'Italietta che tanto amiamo...



Se non ora...Quando?

"Se non ora, quando?" è un romanzo di Primo Levi, narra le avventure, drammatiche e devastanti, di quei partigiani ebrei, polacchi, russi che combatterono per la sopravvivenza delle proprie genti contro il regime della Germania nazista.

Dopo il piccolo appunto (dovuto!), non vi sembra ora di gridarlo forte e chiaro? oppure dobbiamo ancora stare qui a sopportare tutto quello che ci capita?

Noi italiani siamo sempre stati abituati così, dal 1861, dopo l'unità ci siamo sempre accontentati di quello che viene, senza pretese, senza fare tante storie: c'erano i Savoia? ma si dai, abbiamo il Re! Mussolini?? jawohl! la Democrazia Cristiana??? ma si tanto mangiano e fanno mangiare! Craxi???? e va bene pure quello! Berlusconi????? lui ha le televisioni, i giornali, la mondadori, i nani, i ballerini e le puttane; che vuoi di più?!

Adesso basta lo diciamo noi! se in 160 anni di storia italiana vi siete fatti stare bene tutto, avete accettato guerre, dittature vere e presunte, sono caXXi vostri. Noi oggi gridiamo BASTA! ci siamo rotti! non è più possibile continuare ad accettare ricatti del genere.